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detto da un "piemontese"

di A. V.

Fonte: Da una mail pervenutaci

      A.V. non sono le vere iniziali dell'autore.
Non crediamo che tutti i "piemontesi" siano stati e siano barbari, ottusi, assassini, ladri..., crediamo invece che in mezzo a loro ci siano stati e ci siano tuttora grandi Uomini, degni di tutto il rispetto e l'onore di cui noi del Sud siamo capaci, speriamo anzi e ci auguriamo che quegli Uomini siano tanti, tantissimi... o lo diventino.
Il buon papà panettiere era certamente un Uomo grande.

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      A riguardo dell'unità d'italia condivido quello che voi dite anche se sono piemontese, quello che vorrei mettere in evidenza è che, secondo me, [...] bisogna distinguere tra i poveri cittadini inermi costretti dal potere a scendere in guerra senza averne la minima voglia, che poi in mezzo a questi poveracci ci siano stati dei delinquenti che hanno commesso le atrocità che denunciate è un altro fatto ancora. [...]

 

Riferimentoa
«150° anniversario... mannaggia a Garibaldi !»

      Mi permetto ancora di ricordare fatti miei inerenti alla "guerra" tra piemontesi e meridionali. Anni 60-70, boom economico e emigrazione forzata dal sud al nord, mio padre buonanima era panettiere e serviva diversi meridionali qua emigrati per motivi di lavoro. A quel tempo c'era in uso il famoso "libretto", i clienti che non potevano pagare giornalmente i loro acquisti segnavano su un libretto i diversi importi e a fine mese, quando ricevevano lo stipendio, saldavano il conto. Non sempre però potevano pagare a tempo debito e mio padre sicuro della loro buona fede lasciava che pagassero quando potevano, molti di loro a distanza dalla sua morte ancora se lo ricordano con sincera riconoscenza.

 

 

 

      Questi sentimenti sinceri ed onesti però non fanno parte della massa dei "piemontesi" e sono il primo a dirlo, l'invidia verso il prossimo quando sta bene e la gioia quando sta male sono preponderanti nella massa dei mie concittadini nordici.

 

 

      Piccola nota piu' allegra.

 

 

      Sempre mio padre si era fatto insegnare come preparare un tipico pane del Sud che poi produceva e portava in casa a diverse famiglie di meridionali di un paese vicino.
Bene, prima di uscire da ogni alloggio gli si offriva il classico bicchiere di vino e se mio padre obbiettava che ne aveva già bevuti troppi quel giorno l'accusa era:
- Ma io ti sono meno simpatico se da me non accetti di bere?
Conclusione: alla sera, quando tornava dal giro di vendite, mio padre era un pò "allegro" ma comunque contento. Questa è la realtà della vita dei "normali" cittadini del Sud e del Nord al di fuori di tutte le polemiche create da quelli che speculano sulla pelle del prossimo.

 

 

      Cordiali e sinceri saluti.
A. V.

 

 

 

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